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George W. Carver: l’uomo che educò gli schiavi americani

 

Forse qualcuno già sa che negli Stati Uniti il 5 Gennaio si commemora il “George Washington Carver Recognition Day”. Ma chi era quest’uomo che fu definito “uno degli scienziati più importanti, di sempre, di tutto il mondo”?
La sua storia inizia nel 1864 nel profondo sud degli Stati Uniti come orfano di schiavi di proprietà di un agricoltore del Missouri. Senza data di nascita, senza cognome, la sua vita era destinata a passare anonima come quella di tanti neri all’epoca.
George, invece, si distinse fin dai primi anni della sua vita per un fortissimo interesse per le piante, il quale condurrà la sua vita in una precisa direzione: dopo l’emancipazione e dopo aver frequentato una piccola scuola rurale nei pressi della fattoria decide di partire verso la cittadina di Neosho. Qui riesce a frequentare la scuola con eccelsi risultati nonostante le sue difficili condizioni di vita e i duri lavori che era costretto a svolgere per potersi mantenere.
Nel 1890 accade qualcosa di impensabile per l’epoca: dopo diversi tentativi George W. Carver venne accettato dal Simpson College di Indianola; il primo nero a frequentare un’università degli Stati Uniti d’America. Dopo essersi trasferito all’Iowa State College di Ames e aver conseguito la laurea in agraria iniziò a lavorare come assistente botanico per il professor James Wilson, futuro ministro dell’Agricoltura. La sua storia a quel punto era scritta: Carver divenne docente di Agraria all’interno del Tuskegee Institue, in Alabama, dove rimase per tutta la durata della sua carriera – 47 anni.
Ma perché il personaggio di Carver fu così fondamentale per la storia degli USA?
Egli non si limitò a insegnare ai suoi allievi ma lottò tutta la vita per garantire un’educazione agli ex schiavi che erano diventati contadini. Solo per fare un esempio, capì che la monocoltura del cotone non faceva altro che danneggiare i loro terreni: per questo sviluppò un programma di rotazione alternando l’arachide. Quest’ultima allora non godeva ancora della popolarità di oggi, anzi non era nemmeno considerata commestibile, e per questo fu necessario anche un programma di informazione sui suoi possibili usi. Fece la stessa cosa per le patate dolci, la soia e il pecan. Ancora oggi, inoltre. sono celebri i suoi bollettini sull’uso del pomodoro, altro elemento considerato non commestibile e che diventerà poi fondamentale nell’alimentazione degli americani.
L’attività che condusse al maggior successo fu quella della “cattedra ambulante”: lui stesso, insieme ad un gruppo di insegnanti, si spostava di fattoria in fattoria con un carretto e tutta l’attrezzatura necessaria e si assicurava che i contadini imparassero in maniera corretta le pratiche colturali e capissero quali erano gli errori da evitare. Per Carver se sempre di fondamentale importanza insegnare il concetto di rigore quantitativo e giustificativo per evitare eccessi o carenze.
Tale fu la grandezza delle sue azioni che non raggiunse la popolarità solo tra i poveri contadini ma, anzi, il suo lavoro fu riconosciuto e lo è ancora oggi: il suo luogo di nascita è stato dichiarato monumento nazionale nel 1943 e nel 1977 entra a far parte della Hall of Fame di New york.

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