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ORTO IN TERRAZZO

Cavolfiore tutto l’anno

 

Altro che cavolo! Già nell’antica Grecia si conoscevano le proprietà salutistiche del cavolfiore. Un ortaggio che è stato accolto con ogni favore negli orti dei Romani e che ha conosciuto una rapida diffusione in tutto l’Impero.

Perchè questo successo? Gli antichi non potevano certo conoscere nei dettagli le sue proprietà nutrizionali, ma sicuramente percepivano che il cavolfiore è un concentrato di sali minerali, di vitamine e di numerosi antiossidanti. Per esempio, è utilissimo per regolare la pressione sanguigna e per garantire un buon funzionamento della tiroide, ma anche per contrastare le infiammazioni e, in una certa misura, l’anemia. Un vero toccasana e, forse, proprio per questo, in Grecia era considerata una pianta sacra.

Oggi possiamo godere delle virtù dal cavolfiore quasi tutto l’anno. Nel corso dei secoli sono state selezionate e messe a coltura decine e decine di varietà, alcune delle quali, come il cavolo romanesco o il violetto di Sicilia, sono apprezzate per via della forma e del colore particolari.

Varietà diverse necessitano temperature più o meno rigide per la formazione del corimbo, ossia della parte che mangiamo. Per questo motivo, per poter disporre del cavolfiore nelle diverse stagioni, sono sufficienti alcuni accorgimenti nella scelta varietale. In linea di massima, infatti, la coltivazione del cavolfiore inizia a marzo e si protrae per tutto l’anno, sino alle ultime raccolte tardo-invernali. Da una parte vi sono infatti varietà precoci che si raccolgono entro 75-80 giorni dalla semina, molto adatte per il consumo estivo, dall’altra vi sono cultivar che richiedono 200 giorni di coltivazione e che sono perfette per il consumo invernale in quanto presentano un’ottima resistenza al gelo.

Il cavolfiore è una coltura da rinnovo che è bene coltivare dopo ortaggi come la fava, il pisello o la carota. È importante però evitare di ripetere la coltura sullo stesso appezzamento per due anni consecutivi per scongiurare il proliferare di malattie.

Nell’orto dietro casa – ma si adatta bene anche alla coltivazione in contenitore – il cavolfiore si può seminare nel corso della primavera. Oggi tuttavia la semina è una pratica in disuso perché sul mercato sono reperibili numerose varietà di piantine pronte per il trapianto. Al momento del trapianto del cavolfiore, bisogna considerare che le varietà tardive richiedono molto più spazio di quelle precoci: è necessario metterle a dimora a una distanza non inferiore a 70 cm tra le file e a 50 cm sulla fila.

Una volta trapiantato, il cavolfiore non richiede cure colturali gravose: è sufficiente controllare le malerbe – lo si può fare manualmente se l’orto non è eccessivamente grande – e garantire un apporto costante di acqua nel corso dei mesi più caldi.

Possiamo così goderci il nostro orto-giardino in tutta serenità, aspettando che il corimbo raggiunga la maturità. Una volta raccolto, tuttavia, il cavolfiore è facilmente deperibile. Il consiglio è di consumarlo freschissimo per mantenerne le qualità nutrizionali; ma se avete sbagliato i conti e avete ecceduto con le semine rischiate davvero di dover mangiare cavoli a merenda: nel frigorifero non si conserva per più di una settimana!

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Luca Masotto By


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