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VERDE PENSILE

Verde pensile ad alta biodiversità

 

La biodiversità è ormai un valore ampiamente riconosciuto: conservare e aumentare la varietà di specie vegetali e animali è un obiettivo condiviso dall’opinione pubblica.

Ma come sostenere la biodiversità negli ambienti urbani? Cosa può fare, in concreto, chi vive in un appartamento privo di giardino? Spesso i cittadini amanti del verde collezionano una grande quantità di vasi e vasetti contenenti numerosi tipi di piante; piante grasse, piante da interni spostate sul balcone nella stagione calda, gli immancabili gerani e petunie che emergono tra le balconette delle aromatiche. La biodiversità, tuttavia, è molto più di un insieme disordinato di piante.

Se ben progettato, il verde pensile può contribuire a ridurre le conseguenze negative dell’edificazione sull’ecosistema. Affinché questo sia possibile, occorre tenere in considerazione alcune variabili tra le quali la tipologia di piante da usare e la loro associazione, le specie da mettere a dimora, le caratteristiche della vegetazione circostante a quella da progettare.

Un accurato studio preliminare permette di costruire nicchie ecologiche – ossia veri e propri rifugi per l’avifauna o per alcuni insetti – ma anche di favorire la connessione ecologica tra ambienti diversi. Molto spesso in città l’ecosistema è frammentato: vi sono strade a più corsie, ferrovie, piazze e, soprattutto, schiere di edifici senza soluzione di continuità. Si tratta di barriere talvolta invalicabili per una grande varietà di insetti, di uccelli e di piante i cui semi sono trasportati dal vento o dagli animali. Con il verde pensile vi è l’opportunità di collegare i tasselli di questo complesso mosaico, rendendo più stabile la biodiversità urbana e arricchendo le città del canto mattutino degli uccelli e dei voli colorati dei lepidotteri. In molti contesti cittadini italiani si tratta purtroppo di incontri rari: quante farfalle si posano sui fiori nelle vie del centro?

Le specie vegetali da mettere a dimora andranno quindi scelte con attenzione in modo che siano in grado di integrarsi perfettamente nell’ecosistema locale. Se possibile è bene ricreare ambienti diversificati caratterizzati dalla presenza tanto di specie erbacee quanto di specie arbustive. Le specie dovranno essere scelte tra quelle compatibili con l’area di intervento per quanto riguarda le esigenze agro-climatiche, con particolare riferimento alla temperatura dal momento che all’altro principale parametro (la disponibilità idrica) si può eventualmente sopperire mediante impianti di irrigazione e drenaggio opportunamente dimensionati. Una posizione privilegiata è sicuramente occupata dalle specie autoctone – quelle originarie del posto – e da quelle storicizzate, ossia dalle piante che, nonostante provengano da altri luoghi (spesso altri continenti), sono ormai acclimatate all’ambiente locale. Inoltre, in considerazione dei cambiamenti climatici in atto, è opportuno valutare l’introduzione di specie alloctone purché compatibili dal punto di vista ecologico.

Il progettista, infine, non può limitarsi a scegliere le piante e a combinarle fra loro. La matita deve tracciare i percorsi e le pavimentazioni, l’indice deve sfogliare i cataloghi di arredi per esterni, l’occhio deve verificare i punti focali, le vedute, gli attrattori di sguardi che rendono interessante ogni progetto. Perché realizzare un verde pensile se non lo si può vivere, se non lo si può vedere, toccare e annusare?

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Luca Masotto By


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