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VERDE PENSILE

Come scegliere alberi e arbusti per il giardino pensile

 

Quante volte, passeggiando in un giardino, si vedono alberi, alberelli e arbusti messi a dimora qua e là senza uno schema progettuale. Può succedere che sia il cliente a confessare “C’era un buco e allora ho pensato bene di metterci un acero”, mentre altre volte la responsabilità è del giardiniere poco onesto che, pur di vendere una pianta in più, riempie ogni spazio a disposizione. Il risultato è un’accozzaglia di piante, caratterizzata da una scarsa valenza paesaggistica e ornamentale.

Un pericolo analogo, tipico dei tetti verdi, è quello del deserto di Sedum. Quest’ultimo è un genere ampiamente utilizzato per la formazione di verde pensile estensivo grazie alla sua estrema rusticità e alla bassa intensità di cure colturali che richiede. Se è vero che mettere a dimora solo piante di Sedum riduce le necessità di manutenzione, è altrettanto vero che a risentirne sono la resa estetica e la biodiversità. Questa, oltre a essere particolarmente importante per aiutare insetti e avifauna a vivere in città, è indispensabile per ridurre il rischio di diffusione delle malattie: se un patogeno aggredisce una popolazione geneticamente identica i danni che può provocare sono molto elevati; se al contrario il patogeno si deve ingegnare per trovare il modo di colpire tante diverse specie di piante, l’epidemia si diffonderà meno rapidamente o non si svilupperà affatto.

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La riscoperta degli alberi

Ben vengano quindi piccoli alberelli nei nostri giardini pensili. Anche perché occorre subito sfatare un mito: la presenza di alberi non è incompatibile con le sistemazioni su soletta. Gli alberi non hanno alcun interesse ad aggredire i manufatti e non sono mai i primi responsabili dei danni a carico delle guaine impermeabilizzanti.

Quale scegliere

Quindi l’unico limite per la scelta degli alberi da mettere a dimora in giardini pensili è la fantasia! Una fantasia ragionata, ovviamente: gli alberi possono inquadrare uno scorcio cittadino particolarmente piacevole, oppure possono costituire loro stessi un punto focale capace di attirare l’attenzione. Che dire di un Prunus serrulata ‘Amanogawa’, ciliegio da fiore a portamento assurgente, in piena fioritura? E perché non pensare all’eclettico Prunus subhirtella ‘Autumnalis’ che sorprende con la sua fioritura decisamente fuori stagione? Sempre rimanendo nel campo delle piante di seconda e terza grandezza, si può osare con i colori più decisi di un Cercis siliquastrum, caratterizzato da una fioritura di colore rosa intenso che si staglia sulla corteccia scura, oppure mantenere un profilo basso ed elegante con la bianca corteccia delle betulle. Per ravvivare l’inverno – e l’interesse dei nostri ospiti – si può anche optare per un albero dalla corteccia ornamentale: uno dei miei preferiti è Acer griseum che, tra l’altro, presenta anche un colore autunnale delle foglie molto piacevole. Oppure, possiamo inserire alcuni alberi da frutto – peschi, albicocchi e ciliegi sono forse i più gettonati – in modo da integrare i raccolti dell’orto sul tetto e preparare gustose confetture per addolcire le colazioni invernali.

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Luca Masotto By


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