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VERDE PENSILE

I migliori substrati per il verde pensile

 

La realizzazione di un buon verde pensile non può prescindere da una conoscenza accurata del luogo. È importante studiare attentamente le caratteristiche climatiche del terrazzo che si vuole trasformare in giardino in modo tale da scongiurare il rischio di fallimento.

L’Italia è caratterizzata da un’orografia molto particolare che ha notevoli ripercussioni sia sulla piovosità, spesso erratica, sia sulle temperature. Inoltre, e basta pensare ai picchi di caldo estivo e alle gelate invernali, il clima italiano – soprattutto in città – può essere davvero estremo!

Non esiste una soluzione tecnicamente valida per tutte le situazioni. In ogni caso, rispetto ai giardini in piena terra, le soluzioni pensili hanno il grande vantaggio di apportare ex novo tutto il substrato che occorre e, quindi, vi sono meno limitazioni per quanto riguarda la scelta delle piante. Questo non deve però trarre in inganno: non si può pensare che per avere un giardino pensile di successo sia sufficiente verificare il pH e pochi altri parametri del substrato. Leggere il prospetto delle caratteristiche chimico-fisiche del terriccio è pressoché inutile se non si prestano le dovute attenzioni al soddisfacimento delle relazioni complesse che esistono tra pianta e terreno. Le radici di una pianta si devono poter approfondire nel substrato per evitare che fattori di stress momentaneo – per esempio un periodo siccitoso oppure il malfunzionamento dell’impianto di irrigazione – possano comprometterne la vitalità o la valenza ornamentale.

Date queste premesse, si capisce come lo spessore del substrato sia fondamentale: nei Paesi del centro-nord Europa sono utilizzate soluzioni molto leggere che prevedono pochi centimetri di terriccio (a volte solo 3!). Si tratta di sistemi che si adattano ad ambienti relativamente freschi ma che possono entrare in crisi nelle aree dove le stagioni hanno andamenti più  estremi. In climi più caldi, infatti, tutte le piante del giardino pensile potrebbero andare incontro a un rapido deperimento! Ecco perché, in Italia, è preferibile utilizzare substrati più profondi: si rende il giardino più resistente agli shock esterni.

Un altro fattore da considerare con attenzione è il contenuto di sostanza organica. Se da una parte è sicuramente favorevole alla crescita delle piante – e offre loro nutrimento – dall’altra occorre ricordare che la sostanza organica si degrada nel tempo e, quindi, il substrato “scompare” progressivamente.

Infine, bisogna accertarsi del contenuto di calcare del substrato (e dell’acqua di irrigazione): se questo è troppo elevato, ci possono essere problemi di nutrizione vegetale nonché conseguenze negative per quanto riguarda il sistema di smaltimento delle acque.

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Luca Masotto By


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