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GIARDINAGGIO

Il tiglio

 

Il tiglio (Tilia sp.) è sicuramente uno degli alberi più importanti. Dai boschi misti delle aree temperate alle alberature stradali il tiglio è uno degli alberi più grandiosi, soprattutto se rapportato alla longevità, alla velocità di crescita, alla adattabilità ai climi – da temperato caldi a continentali e freddi, visto che prospera in tutta l’Europa fino agli Urali – e alla capacità di sopportare i maltrattamenti che i “potatori degli alberi” pubblici e privati continuamente gli riservano.

Tra le molte specie, varietà e ibridi ve ne sono alcuni particolarmente notevoli: Tilia cordata (tiglio selvatico), Tilia platyphyllos (tiglio nostrale) che a differenza degli altri non produce polloni alla base, Tiglia tomentosa (tiglio tomentoso) per la peluria che ricopre la pagina inferiore delle foglie rendendole argentate, Tilia petiolaris (tiglio pendulo) per il lungo picciolo delle foglie, Tilia x europaea (tiglio ibrido tra T. platyphillos e T. cordata), vigoroso ma sensibile agli afidi che provocano la fastidiosa melata, Tilia x euchlora, ibrido di piccole dimensioni, apprezzabile per i moderni impianti di verde urbano in spazi ristretti.

La storia del tiglio è legata alla mitologia che ne spiega le doti e le caratteristiche. Il nome Tilia innanzitutto deriva dal greco ptílon, penna leggera, ala, riferito alla brattea dalla quale si origina il corimbo recante i fiori.

Il mito vuole che la ninfa Filira unendosi al padre di Zeus diede alla luce un essere mostruoso, mezzo uomo e mezzo cavallo, e per la vergogna chiese di essere trasformata in un albero. Ma il figlio, Chirone, si rivelò un grande guaritore in virtù del potere che gli proveniva dalla madre. Il potere curativo del tiglio è noto: calmante, depurativo, emolliente e, secondo alcuni, ipnotico.

Altre caratteristiche utili stanno nei fiori che attirano le api e dai quali queste traggono un ottimo miele; la corteccia era usata per cordami e tessuti grossolani, il legno è ottimo per scultura – non si deforma – e per taluni elementi degli strumenti musicali, come i tasti dei pianoforti e degli organi; le foglie sono particolarmente appetite dagli animali.

Tigli importanti, per essere molto vecchi e solitari in parchi o giardini, o per costituire filari lungo le strade urbane, periurbane e nelle campagne, tutti ne conosciamo. Ma vorrei ricordare, e suggerire a chi vuole farvi una passeggiata, i tigli del parco reale di Monza. Ve ne sono alcuni di veramente spettacolari disposti in quadruplice filare, quasi nascosti nella vegetazione boschiva che ha preso il sopravvento dopo decenni di abbandono: formano una vera e propria “navata” come quella delle più spettacolari cattedrali gotiche: i fusti perfettamente diritti si sono ripuliti dai rami laterali per decine di metri e i rami apicali chiudono lo spazio alla sommità formando archi a sesto acuto. L’ennesimo caso in cui l’uomo ha “copiato” dalla natura.

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Marco Fabbri By


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