La nostra personale classifica dei progetti “verdi” di maggiore successo, sparsi in giro per il mondo.
Posizione numero 1:
“Bosco Verticale” di Stefano Boeri. Fiore all’occhiello non solo per Milano ma per l’Italia intera è il progetto vincitore della nostra classifica. Il complesso di due palazzi residenziali nella zona di Porta Nuova è stato inaugurato nel 2014 e ha già raccolto una valanga di premi tra cui l’International Highrise Award e il premio come «grattacielo più bello e innovativo del mondo» dal Council on Tall Buildings and Urban Habitat. Tra arbusti e alberi ad alto fusto sono ospitate più di 2000 essenze arboree: questo dettaglio dona una speciale policromia dallo straordinario risultato estetico. Tra gli effetti positivi vi sono filtrazione delle polveri sottili, attenuazione dell’inquinamento acustico e depurazione dell’aria.
Posizione numero 2:
“Giardino del Musée du quai Branly” di Gilles Clément. Lo spazio di 18.0000 mq è un vero e proprio invito al viaggio, composto da sentieri e collinette fa da contorno al palazzo progettato dall’architetto Jean Nouvel e a sua volta ricoperto da un muro vegetale di 800 mq, ideato dal padre del verde verticale Patrick Blanc. Per volere di Clément, non sono accettati pesticidi e non è stata piantata nessuna specie tropicale.
Posizione numero 3:
“National September 11 Memorial & Museum” di Michael Arad e Peter Walker. Per la ricostruzione del World Trace Center a New York, dove un tempo sorgevano le torri gemelle, è stato indetto un concorso a cui hanno partecipato più di 5000 progetti. Quello vincitore consiste in una piazza enorme che ospita due fontane nel luogo esatto in cui nascevano le torri e un bosco di 400 querce Quercus bicolor, specie nordamericana simbolo di vita e di rinascita. La piazza fa da tetto al museo dedicato alle vittime, che si trova a 20 metri di profondità.
Posizione numero 4:
“Città foresta” di Stefano Boeri. Per ora è un rendering, ma il progetto c’è: il governo della città cinese Shijiazhuang ha incaricato l’architetto italiano di salvare la città ora devastata dall’inquinamento delle miniere di acciaio e carbone che la circondano. Il progetto avrà cinque quartieri che formeranno altrettanti petali di un fiore, palazzi residenziali con verde verticale e edifici più passi per scuole, musei e altro. Si pensa alle teleferiche per i trasporti. Per la realizzazione ci vorranno 5 anni ma le previsioni di successo sono altissime.
Photo credit: Correre della Sera
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