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ORTO IN TERRAZZO

Guida alla coltivazione della zucchina biologica

 

Cucurbita pepo, nome simpatico per un ortaggio che non può certo mancare nell’orto familiare! Al pari del pomodoro, la zucchina è una delle piante più generose che si possano coltivare e per questo riscuote sempre grande successo tra gli appassionati di orticoltura.

Il frutto, di per sé non troppo saporito, è anche decisamente dietetico se si considera che 100 grammi di zucchina apportano solo 20 Kcal. Se mangiarle solo lessate è una scelta un po’ troppo light, possiamo renderle più appetitose ripassate in padella o, ancora meglio, per chi ha il tempo e la voglia – o una mamma paziente –, si possono preparare ripiene con un trito di carne, pane, uova e spezie: forse un piatto non molto adatto alle più calde giornate estive, ma sicuramente interessante (non è difficile rivisitare il piatto in chiave vegetariana sostituendo la base di carne con ricotta e formaggi grana). Da non sottovalutare poi il fatto che le zucchine ci regalano anche i fiori – meglio usare quelli maschili per non vanificare il raccolto – che possono essere gustati croccanti, fritti (magari in pastella), appena estratti dall’olio bollente, contendendoli agli altri membri della famiglia.

La generosità della zucchina, tuttavia, dipende molto dalla fertilità del terreno; si tratta di un ortaggio molto esigente per quanto riguarda la disponibilità degli elementi della nutrizione. Inoltre, non dobbiamo dimenticare che la zucchina è una specie di origine tropicale e che per questo teme il gelo e i bruschi abbassamenti di temperatura mentre si trova a suo agio con temperature diurne di 25°C e notturne di 15°C.

Le principali varietà di zucchina

Le varietà di zucchine disponibili sul mercato sono molto numerose. Tra quelle adatte anche per l’orto familiare e che non dovrebbero essere di difficile reperibilità nei vivai e nei garden centre segnalo le seguenti:

  • President’, di colore verde intenso e di forma allungata, è caratterizzata da una buona produttività ma da una certa suscettibilità agli attacchi di mal bianco;
  • ‘Tonda di Toscana’, caratterizzata da un frutto carnoso che la rende ideale per essere cucinate ripiene;
  • ‘Trombetta d’Albenga’, varietà dalla forma molto particolare con rigonfiamento all’estremità;
  • ‘Romanesco’, resistente ai virus, ha una buona produzione ed è molto apprezzata in cucina.

Se si vuole risparmiare spazio – oppure fare un po’ di esperimenti orticoli – è possibile coltivare varietà rampicanti come lo zucchino siciliano. Queste possono essere allevate sfruttando graticci, sostegni o semplicemente collocate lungo muri, tettoie e recinzioni.

La semina della zucchina

Non è mai troppo tardi per seminare la zucchina! A partire da marzo e sino alla prima quindicina di agosto è possibile seminare la zucchina in vasetti (un seme per contenitore) avendo l’accortezza di mantenere la punta del seme verso l’alto e di collocarlo a circa un centimetro di profondità. Nei mesi più freddi sarà bene sfruttare un semenzaio in coltura protetta ma a partire da fine aprile – e sicuramente in estate – possiamo procedere tranquillamente in pieno campo. L’importante sarà verificare che la temperatura sia costantemente al di sopra dei 10 gradi, pena il blocco della crescita delle piantine che, di fatto, restano nane. In pochi giorni il seme sarà germinato e dopo tre o quattro settimane si potrà procedere al trapianto, facendo molta attenzione a non rovinare il pane di terra delle giovani piantine.

Come riconoscere il momento adatto per trapiantare le zucchine? In linea di massima si devono aspettare le prime cinque foglie vere, ricordando che le prime due “foglie” che vediamo spuntare sono in realtà foglie embrionali (dette anche cotiledoni) e che, quindi, non vanno contate.

Se invece nei mesi più caldi vogliamo seminare direttamente in pieno campo, possiamo ricorrere alla semina a postarelle, mettendo due o tre semi per ogni buca ed eliminando successivamente le piantine meno vigorose.

In ogni caso, il sesto di impianto delle zucchine deve essere ampio perché sono piante esigenti sia in termini di spazio sia in termini di nutrizione. Il sesto che mi sento di raccomandare è di 100 centimetri tra le file e di 80 centimetri sulla fila.

La concimazione della zucchina

La zucchina è una buona consumatrice di azoto e potassio che, quindi, devono essere somministrati in buona quantità. È importante effettuare una buona letamazione – o una buona ditribuzione di compost maturo – precedentemente al trapianto, mentre in seguito alla comparsa dei primi fiori si può procedere con concimazioni organiche di copertura per favorire la produzione di frutti di ottima qualità. In particolare, la zucchina si avvantaggia di buone disponibilità di potassio che migliorano la qualità organolettica dei frutti.

Dal momento che la zucchina consuma notevoli quantità di sostanze nutritive, è bene intervallare la sua coltivazione con ortaggi appartenenti a specie differenti, magari leguminose in modo da arricchire il terreno di azoto. In questo modo, tra l’altro, si ridurrà la pressione delle malattie fungine, con particolare riferimento all’oidio, e verrà meno (o quasi) la necessità di ricorrere a interventi con agrofarmaci.

L’irrigazione della zucchina

La zucchina produce molti frutti e per di più con un elevato contenuto di acqua; inoltre possiede foglie molto grandi. Il tutto si traduce in una elevata evapotraspirazione e, per questo motivo, questo ortaggio richiede irrigazioni importanti e frequenti. È importante irrigare almeno due volte alla settimana (giusto per avere un ordine di grandezza), ma è evidente che la frequenza può variare di molto in funzione del sistema di irrigazione prescelto e dell’andamento stagionale. Ricordiamoci inoltre che dopo la semina e il trapianto, al pari di tutte le piante da orto, è fondamentale bagnare le zucchine con regolarità per migliorare la germinazione e l’attecchimento delle plantule.

In ogni caso è meglio irrigare nelle prime ore del mattino, evitando di bagnare le foglie e, possibilmente, utilizzando acqua a temperatura ambiente. I metodi di irrigazione ideali sono quindi quelli a goccia oppure per infiltrazione laterale all’interno di solchi scavati tra le file di piante. Il primo metodo è sicuramente preferibile, sia perché è più facilmente dotabile di un programmatore sia perché consente una maggiore efficienza degli interventi, riducendo quindi sprechi di acqua (e di denaro).

Un altro modo per aumentare l’efficienza dell’irrigazione è quello di dotare le aiuole con una buona pacciamatura. Questa può essere realizzata sia con teli sia con paglia. La seconda è la scelta preferibile anche se non facilmente attuabile, soprattutto per chi abita in città. Tra l’altro, la pacciamatura permette di ridurre il lavoro di sarchiatura per il controllo delle infestanti ed evita che i frutti poggino a terra, fattore che può aiutare a proteggerli da fenomeni di marcescenza.

L’ombreggiatura della zucchina

Un’operazione forse poco praticata ma importante e che merita un seppur breve paragrafo ad hoc. L’ombreggiatura della zucchina è fondamentale nelle ore centrali della giornata, soprattutto nelle regioni più calde del nostro Paese. Le grandi foglie di questo ortaggio sono sensibili alle scottature e per proteggerle possiamo utilizzare teli o reti. L’importante, tuttavia, è evitare di impedire il ricircolo di aria che favorirebbe lo sviluppo di malattie fungine. Per questo motivo, l’ombreggiatura deve essere limitata allo stretto necessario, mentre nelle ore mattutine e serali i teli devono essere rimossi.

Le avversità della zucchina

Le zucchine non fanno gola solo all’orticoltore amatoriale. Sono molte le malattie e i parassiti che tendono ad attaccare questa specie.

Una delle malattie principali è l’oidio, conosciuto anche come mal bianco, che si sviluppa con temperature intorno ai 26°C e umidità relativa elevata. Questa malattia si manifesta sotto forma di patina biancastra sulle foglie della pianta e può portare al marciume dei frutti. Per prevenire l’oidio è importante coltivare varietà resistenti, seguire le rotazioni ed evitare di lasciare la pianta in campo per più di tre mesi. Inoltre, si può procedere a trattamenti con prodotti fitosanitari a base di zolfo ammessi in agricoltura biologica, avendo cura di rispettare i tempi di rientro (o di carenza) indicati dal produttore dell’agrofarmaco, tempi che devono trascorrere dal momento del trattamento a quello del raccolto dei frutti.

Un’avversità davvero subdola che colpisce la zucchina e molte altre piante della famiglia delle cucurbitacee è costituita dai virus. Le virosi che possono colpire la zucchina sono numerose e, tra queste, vale la pena ricordare il virus del mosaico del cetriolo, quello del mosaico giallo dello zucchino e il virus 2 del mosaico del cocomero. A prescindere dal tipo di virus, il contagio avviene attraverso le punture di assaggio di varie specie di afidi che veicolano il virus. Successivamente la malattia si manifesta sotto forma di mosaicature e ingiallimenti delle foglie, nonché deformazioni e maculature dei frutti. Per prevenire danni eccessivi è bene utilizzare – se disponibili presso il proprio vivaio di fiducia – varietà resistenti o tolleranti i virus oltre che eliminare rapidamente le piante che manifestano i primi sintomi. Inoltre, possiamo adottare la strategia di coprire le piante con teli di tessuto non tessuto al fine di ridurre la probabilità che gli afidi entrino in contatto con le piante, tenendo coperte le zucchine dal trapianto all’inizio della fioritura. Una volta iniziata la fioritura i teli devono essere rimossi in quanto la loro presenza impedisce agli insetti pronubi – il bombo gioca un ruolo importante in questa coltura – di visitare i fiori e, quindi, di fecondare quelli femminili. Un discorso analogo vale anche per le reti anti-grandine che devono consentire agli insetti di svolgere il proprio lavoro: non dovranno essere quindi troppo vicine a terra in modo da permettere l’accesso a questi indispensabili alleati dell’orto.

È comunque da segnalare il fatto che in sistemi ecologicamente complessi, ove vi è una buona biodiversità, la popolazione di afidi è contenuta da insetti antagonisti naturali (come coccinelle e crisope) e il controllo – se necessario – può essere completato da un semplice intervento a base di piretro naturale.

La raccolta dei fiori di zucchino

A casa mia, preparare il fritto è qualcosa di epocale. Settimane di lavorio psicologico sulla moglie sino a che, sfinita, acconsente a lasciarmi friggere qualcosa, purché con finestre ben spalancate e aspirazione al massimo. Il giorno prescelto non può cogliermi impreparato: i fiori vanno colti la sera prima, per lasciare il tempo agli insetti pronubi di compiere il loro dovere di impollinatori. Sì perché i fiori sono impollinati prevalentemente al mattino quando il polline, dal fiore maschile, viene trasferito a quello femminile. Nella raccolta, quindi, dobbiamo prestare attenzione al fine di raccogliere solo fiori maschili (lasciandone comunque a sufficienza nell’orto). Se raccogliessimo i fiori femminili impediremmo di fatto la produzione dei frutti. I fiori maschili si riconoscono facilmente per la presenza del pistillo ricco in polline.

È importante notare che se il fiore femminile non viene impollinato – capita spesso con i primi fiori, anche perché le temperature non sono sufficientemente elevate per consentire una buona attività agli insetti pronubi – i frutti che si formano sono piccoli e tendono a marcire rapidamente. Questi devono essere eliminate tempestivamente perché la loro permanenza sulla pianta può ostacolare il prosieguo dello sviluppo.

Raccolta e conservazione della zucchina

La zucchina deve essere raccolta prima che raggiunga dimensioni ragguardevoli. Tutti gli anni, prima di partire per le vacanze, mio padre mi affida l’orto e si prodiga in raccomandazioni: “raccogli le zucchine prima che crescano troppo, mettile in frigo se non le vuoi mangiare”. Quest’anno fortunatamente abbiamo fatto le vacanze in contemporanea e, così, ho potuto evitare la solita corsa a raccogliere (e occultare ad arte) zucchine troppo grandi per essere mangiate, operazione che svolgevo con precisione chirurgica il giorno prima del rientro dei miei genitori. In effetti, la zucchina deve essere raccolta acerba, in quanto con l’ingrossamento assume un sapore amaro. Inoltre, lasciando crescere troppo i frutti, la pianta smette di produrre o riduce di molto la produzione. Se la coltivazione procedere per il meglio possiamo aspettarci di raccogliere quasi un frutto di dimensioni medie tutti i giorni per circa due mesi, termine oltre il quale è bene procedere alla sostituzione delle piante. Si tratta di una produzione di tutto rispetto: bastano due o tre piante per soddisfare le esigenze di una famiglia media. Consideriamo però che la produzione è fortemente influenzata dalla temperatura: è massima a luglio e decresce via via che calano le temperature tanto che a ottobre, invece del classico frutto giornaliero, possiamo attenderci solo un paio di raccolti alla settimana.

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Luca Masotto By


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