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GIARDINAGGIO

Tecniche di giardinaggio: la corretta gestione dei rosai

 

La primavera è finalmente giunta a dar vita e nuova energia ai nostri giardini, le bulbose iniziano a illuminarci con i loro fiori, i prati entrano nella fase di maggior attività. Tutto sembra ammantarsi di energia vitale! Tratteremo quindi le tecniche per la corretta gestione di alcune tra le piante più amate in assoluto, le rose.

Cominciamo con il dire che per la corretta gestione dei rosai occorre conoscerne le specie, data la grande differenza morfologica. Abbiamo infatti rose tappezzanti rifiorenti, alte da 50 a 100 cm circa, rose originarie dal fiore semplice che uniscono resistenza alle patologie, grande vigoria e abbondanti fioriture, rose antiche con grandi fiori profumati, rose rampicanti semplici, semidoppie, doppie e a mazzetto.

Tralasciamo la fase di potatura dato che in questo periodo dovrà già essere stata fatta da tempo e concentriamoci sulla parte di mantenimento.

Il mantenimento delle rose

Le rose sono cespugli dalle semplici esigenze:
-amano il sole
-amano i terreni non troppo sciolti, da neutri a leggermente calcarei
-le irrigazioni debbono essere abbondanti ma non eccessivamente frequenti

La messa a dimora di un nuovo rosaio

  1. scegliete per il vostro rosaio un luogo assolato e possibilmente riparato, nel caso fosse rampicante, un bel muro esposto a sud/sud-est. 
  2. scavate quindi una buco profonda una volta e mezzo l’altezza del vaso e due volte il diametro. 
  3. posizionate sul fondo dello scavo uno strato di ghiaia grossolana e sabbia, indi un piccolo strato di letame pellettato che andrà ricoperto con un poco di terreno in modo da non farlo entrare a contatto diretto con le radici. 
  4. miscelate ora la terra di scavo con un po’ di compost e con un poco di sabbia…diciamo usualmente in percentuale rispettivamente di 60-20-20 %. 
  5. utilizzate questa miscela per arrivare a livello con la zolla, tenendo la zona del colletto appena rialzata dal piano di terreno. 
  6. riempite ora i lati dello scavo compattando con le mani e terminata l’operazione bagnate bene.

D’ora in poi il vostro rosaio necessiterà solamente di un poco di letame pellettato in autunno, un poco di cornunghia e di una concimazione primaverile con un modesto quantitativo di concime organico a lenta cessione.

Malattie e parassiti delle rose

Le rose sono piante molto robuste ed adattabili, particolarmente nelle specie originarie come la Rosa Rugosa, praticamente immune a tutto, e più sensibili negli ibridi moderni.

Malattie e parassiti delle radici

Le rose hanno un apparato radicale normalmente abbastanza ridotto, che però è soggetto a soffrire di micosi radicali, quasi sempre causate da una irrigazione troppo frequente e/o tale da mantenere le radici troppo umide. Non abbiate paura…una rosa ben radicata difficilmente patirà la sete!

Altra causa di sviluppo stentato possono essere i parassiti del terreno quali larve di Maggiolino, grillotalpa ed elateridi. Un trattamento del terreno con un buon geoinsetticida un paio di volte l’anno le manterrà sane e vigorose.

Malattie e parassiti del fusto

Il fusto delle rose è piuttosto blindato, quindi occhio soprattutto a ferite da decespugliatore nella zona del colletto ed a rotture di branche legnose.

Malattie e parassiti delle foglie

Uno dei due punti più critici, le foglie sono il bersaglio favorito da malattie fungine quali Oidio, Ticchiolatura e Ruggine. Tutte e tre possono essere controllate evitando di bagnare la chioma e con un trattamento a base di Propiconazolo.

Altri killer delle foglie sono le larve di argidi (Arge ssp.), piccoli bruchi fillofagi verdi che attaccano soprattutto i getti più giovani. Le femmine sono lunghe circa 1 cm, nere con addome giallo intenso. Depongono le uova all’interno del giovane germoglio mediante un pungiglione che lascia una tipica ferita lunga qualche millimetro che poi lignifica. Alla schiusa i bruchi fuoriescono dal fusto che spesso appassisce e attaccano le foglie. Il trattamento si fa sui bruchi ( in quanto le femmine adulte non sono controllabili) mediante l’uso preventivo di prodotti specifici. Il primo trattamento è da effettuarsi ad aprile-maggio.

Ultimo “pericolo” da tenere sotto controllo sono gli afidi, normalmente presenti nella specie a colore verde, formano colonie che attaccano la pagina inferiore delle foglie giovani e in modo deciso i nuovi germogli. Mediante l’apparato boccale pungente-succhiante si cibano della linfa trasformata, indebolendo la pianta ed essendo un potenziale veicolo di virosi. Si possono controllare in due modi, con il metodo chimico, mediante l’utilizzo di prodotti insetticidi, meglio ancora se sistemici da utilizzare in via preventiva ( spesso sono gli stessi per la lotta agli Argidi) o in modo biologico mediante il rilascio di Coccinelle, che in ogni stadio, sia da larva che da adulto risultano essere grandi predatori di afidi. Altro trucco, valido soprattutto per i rosai tappezzanti rifiorenti, è quello di piantumare nella stessa auiola degli Allium, che con il loro profumo contrastano efficacemente la presenza di parassiti.

Malattie e parassiti dei fiori

Ultimo punto da tutelare sono i fiori, bersaglio favorito della Terendine dei germogli. La larva mina l’interno dei nuovi germogli che spesso si possono veder appassire in poco tempo. Alla fuoriuscita della larva si nota spesso un buco tondo poco più in basso. La lotta va effettuata in due stadi, disinfezione del terreno mediante geoinsetticidi per combattere gli stadi di pupa che svernano nel terreno, e con insetticidi sistemici per la lotta alle larve.

Ora che avete un quadro completo dei metodi per avere rosai floridi e rigogliosi…buon lavoro!

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Guido Masera By


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