Ci sono piante che, coltivate nei pressi degli ortaggi, possono proteggerli da svariati fitofagi. È il caso, per esempio, dei tageti che sono in grado di allontanare i nematodi, piccoli “vermetti” che attaccano l’apparato radicale di molte piante.
Non tutti, soprattutto sul terrazzo, hanno però lo spazio sufficiente per ricorrere a consociazioni di piante ossia coltivazioni appaiate di specie diverse che permettono di ottenere vantaggi fitosanitari (e produttivi). Ecco quindi che può essere molto utile introdurre nel nostro orto decotti, infusi e macerati.
Questi ultimi, probabilmente, fanno la parte del leone tra i preparati fai-da-te per la cura dell’orto. Affinché siano efficaci, però, è bene imparare a produrli in modo corretto in modo da essere pronti a utilizzarli non appena la stagione orticola entrerà nel vivo.
Iniziamo dal pomodoro, piante dalla quale, nel corso della coltivazione, si ottengono numerosi scarti di produzione a causa delle potature alla quale deve essere sottoposto (sfemminellatura). Foglie e rametti, pestati in un mortaio o tritati finemente, possono essere lasciati macerare per cinque o sei ore in ragione di un paio di manciate ogni due litri di acqua. Distribuire questo estratto alla base delle piante tramite una semplice irrigazione terrà lontane afidi e cavolaie.
Per il macerato di ortica sono invece necessari 100 grammi di foglie fresche ogni litro di acqua (da utilizzare fredda). Dopo circa una settimana, il macerato si presenterà scuro e caratterizzato da una schiuma, soprattutto se, come sarebbe opportuno, ci ricordiamo di rimescolarlo tutti i giorni. Una volta pronto, possiamo diluire il preparato con acqua in un rapporto di 1 litro di prodotto per 10 di acqua e procedere a nebulizzare le piante per contrastare afidi, acari e alcuni insetti. C’è chi utilizza il macerato di ortica anche come “ricostituente” per zucchine e pomodori.
Il re dei macerati – o per lo meno il più utilizzato – è di gran lunga quello di equiseto. Anche in questo caso si utilizzano 100 grammi di pianta fresca per ogni litro di acqua: terminata la fase di macerazione, si potrà diluire il prodotto con cinque parti di acqua e utilizzarlo come coadiuvante nella lotta a peronospora, ruggini, oidio e botrite. È bene ricordarsi che per la preparazione del macerato occorre utilizzare solo la parte aerea (non le radici).
Anche l’aglio – 100 grammi lasciati riposare almeno un giorno in 10 litri di acqua sono sufficienti – è ottimo per contrastare acari e nematodi.
In ogni caso dobbiamo ricordarci che si tratta di rimedi utili solo se utilizzati all’inizio delle infestazioni e se inseriti in un piano di coltivazione ottimale dal punto di vista agronomico.
Feed Rss Commenti