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ORTO IN TERRAZZO, ORTO URBANO

Come fare l’orto biologico sul terrazzo o sul balcone

 

Non è certamente ancora tempo di mettersi alacremente al lavoro nel nostro orto! Queste settimane invernali sono invece ottime per raccogliere le idee e progettare l’orto che vedremo in primavere ed estate.

La progettazione per ridurre l’uso di prodotti fitosanitari

Se vogliamo ridurre quanto più possibile l’uso di prodotti fitosanitari, dobbiamo prestare molta attenzione in questa fase iniziale dell’anno. Proprio in questi giorni, pensando alle semine, alle messe a dimora e alla suddivisione degli spazi, possiamo dare un primo grande contributo allo sviluppo di piante naturalmente sane.

In primo luogo dobbiamo fare uno sforzo di memoria: quali specie e varietà si sono comportate meglio? Quali hanno prodotto di più e quali sono state meno soggette a malattie? Annotiamo tutto questo su un taccuino, sarà molto utile al momento di acquistare le piantine per la nuova stagione. Privilegiamo le varietà più rustiche, lasciando in secondo piano quelle che promettono raccolti molto elevati: spesso quantità non fa rima né con qualità né con resistenza ai patogeni.

In seconda battuta, controlliamo la disposizione delle aiuole o dei vasi. L’ideale è disporre le file di piante in modo che abbiano un andamento nord-sud: solo così, infatti, il sole potrà colpire in modo pressoché uguale entrambi i lati delle piante. Ciò consentirà una migliore maturazione dei frutti e anche una più rapida asciugatura delle foglie in caso di pioggia, irrigazione o rugiada (ricordiamoci che l’umidità favorisce la comparsa di molte malattie vegetali).

Per lo stesso motivo dobbiamo esaminare l’impianto di irrigazione: è efficiente nel distribuire l’acqua in tutti i vasi o provoca pericolosi ristagni? Possiamo modificarlo in modo che si limiti a irrigare la zolla radicale evitando che il getto colpisca la vegetazione? Se sì facciamolo subito, ridurremo la possibilità di insorgenza delle malattie!

Controlliamo inoltre gli attrezzi da taglio, utili per le potature di piante come i pomodori. Vero è che la sfemminellatura – ossia l’eliminazione dei rami che sorgono all’ascella fogliare – si può fare a mano, ma una forbice è utile anche per rimuovere la vegetazione più vicina al terreno e alcune ramificazioni laterali. Quest’ultima pratica è utilissima per migliorare il microclima nella chioma del vegetale. La rimozione delle foglie più basse, invece, riduce le probabilità che i patogeni che svernano nel terreno possano “saltare” sulla pianta grazie alla pioggia o all’irrigazione per aspersione.

Si tratta di accorgimenti apparentemente di poco conto. Ma possono fare la differenza e possono garantirci un orto davvero naturale, un orto dove i pomodori possono essere colti e gustati senza pensieri.

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Luca Masotto By


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