È primavera e i mobili da giardino sono tutti al loro posto…Ma il vicino ci chiede “che succede con il tuo prato?” mentre indica le brutte chiazze di erba marrone sparse sul tuo prato verde.
Le macchie di erba in un prato possono essere causate da diversi fattori come:
Ma in primavera i principali colpevoli da considerare sono i funghi che causano malattie.
Molte malattie del prato compaiono in questo periodo dell’anno, quando l’erba inizia a crescere attivamente e quando si diffonde l’umidità. La più diffusa è la macchia marrone della Rhizoctonia.
I prati infettati mostrano chiazze giallo-marroni o anelli di erba morta e morente. I fili di erba verde all’interno delle zone malate sono solitamente contrassegnate da aree irregolari e danneggiate circondate da un margine marrone scuro.
Praticare tecniche di manutenzione del suolo protegge anche dalle malattie fungine. Iniziamo riducendo lo strato di feltro a uno spessore minimo e annaffiando solo quanto basta per mantenere le radici umide. Evitiamo periodi prolungati di umidità sulle foglie annaffiando nelle prime ore del mattino, così l’erba ha più tempo per asciugare. Evitiamo l’eccesso di concimazione, che può stimolare una crescita troppo rigogliosa e, quando si annaffia, non lasciare che le foglie siano bagnate per più di sei ore.
• Evitare concimazioni azotate a pronto effetto
• Aumentare gli apporti potassici
• Tagliare ad altezze ottimali
• Arieggiare e rimuovere il feltro
• Evitare gli eccessi idrici
• Ridurre il più possibile l’umidità a livello della superficie
Sui prati altamente suscettibili iniziamo i trattamenti con fungicidi liquidi con prodotti come PROTEGGE che è un formulato organico valido alleato per contrastare e prevenire le principali patologie fungine del prato.
E’ privo di tossicità per uomo, animali e ambiente, le sue proprietà sono date dal contenuto di microrganismi di alta qualità quali funghi micorrizici e batteri della rizosfera, che competono con i patogeni tramite parassitismo, antagonismo e competizione per lo spazio prossimo alle radici, quindi per la “cattura” dei nutrienti.
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