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VERDE PENSILE

Le piante per prendersi cura dei volatili grazie al terrazzo

 

Sempre più spesso nelle piccole e grandi città trovano spazio, addossate a un muro o appese a un ramo, casette per favorire la nidificazione degli insetti. C’è un altro modo, più “naturale”, per prendersi cura dei volatili nel freddo rigore invernale. Bisogna infatti ricordarsi che gli uccelli sono molto abili a trovare rifugio ma, in ambienti fortemente antropizzati, potrebbero trovare difficoltà a reperire il cibo. E una dieta ricca e variegata è quanto di meglio possa chiedere un animale selvatico per superare la pausa invernale.

In luogo di nidi artificiali che richiamano le fogge di un’abitazione umana, gli uccellini potrebbero trovare particolarmente interessante creare il loro rifugio personalizzato all’interno di un arbusto, soprattutto se questo dispone di bacche colorate. I volatili, infatti, sono attratti dai frutti a tinte forti, appetiti quando la natura non offre altre soluzioni.

Se quindi vogliamo aiutare la conservazione dell’avifauna cittadina, dobbiamo orientarci verso specie di arbusti a fruttificazione autunnale e invernale. Ve ne sono più di quanti si creda.

Un primo esempio è costituito da Euonymus europeaus, pianta poco attraente in estate ma molto interessante da ottobre in poi quando sui rami verdi si stagliano foglie colorate e, tra queste, fanno capolino tanti piccoli frutti di colore dapprima rosa e poi rosso deciso. La forma di questi frutti è molto peculiare: ricorda i vecchi copricapi dei sacerdoti, di quelli che si vedono solo nei film d’annata, da cui il nome comune di “berretta del prete”.

Anche il tradizionale biancospino (Crataegus sp.) è un ottimo alleato per gli uccelli, non solo per la produzione di bacche ma anche per la possibilità di ospitare nidi lontano da occhi indiscreti. Quest’ultima è anche una prerogativa del diffusissimo agazzino (Pyracantha), specie che si trova ormai in vendita anche al supermercato e della quale sono disponibili numerose varietà a bacca gialla o arancione, anche nane. Molto robusto e a crescita relativamente veloce, forma ramificazioni intricate e si adatta bene alla coltivazione in contenitore. Lo stesso si può dire per il Cotoneaster, pianta altrettanto diffusa in ambiente urbano, ottimo tappezzante o vigoroso arbusto, che forma piccoli frutti di colore rosso.

Chi abita ai margini della campagna può osare con arbusti di grandi dimensioni dal sapore rurale come il sambuco – Sambucus nigra – molto appetito dai merli oppure il prugnolo selvatico (Prunus spinosa) dalle cui bacche scure si può ricavare una confettura e anche un gradevole, caldo, liquore.

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Luca Masotto By


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