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LIFESTYLE

Dieta vegana o vegetariana? La dottoressa nutrizionista Raffaela Durastanti ci guida nella scelta

 

Se ci stiamo ponendo la domanda:” dieta vegetariana o dieta vegana?” siamo, secondo il mio parere, già a un buon punto!

La questione carne è stata recentemente messa in primo piano in seguito al rapporto pubblicato il 26 ottobre dall’OMS in cui la carne rossa viene classificata come probabilmente cancerogena (classe 2A), mentre la carne lavorata viene classificata come carcinogeno umano certo. Ricordiamo che per “carne lavorata” intendiamo quella trasformata con processi di salatura, solidificazione, fermentazione, affumicatura o altri per esaltarne il sapore o prolungarne la conservazione.
Analizziamo ora gli aspetti etici e salutistici che potrebbero aiutarci nell’abbracciare la scelta vegetariana o vegana. Quando si parla di vegetarianismo si includono generalmente diete latto-ovo-vegetariane, le quali escludono tutti gli alimenti che derivano dall’uccisione diretta di animali ma includono gli alimenti derivati da essi come latte e latticini, uova e miele.
Il veganismo invece esclude qualsiasi alimento che sia direttamente o indirettamente di origine animale: anche il miele fa parte degli alimenti “vietati”. Non si tratta solo di una scelta alimentare, ma anche di uno stile di vita rispettoso ed eco-compatibile.

La differenza principale tra le due diete è l’uso – o no – del latte. è da tener presente un’informazione basilare: l’uomo è l’unico mammifero che lo consuma anche in età adulta, inoltre quello di cui parliamo appartiene ad un’altra specie. Bisogna sapere che il latte è un alimento specie-specifico, dunque la sua composizione è ottimale per i cuccioli della specie di appartenenza. Questo ci spiega perché il contenuto proteico del latte di mucca sia ben quattro volte superiore a quello umano; un vitello cresce molto più rapidamente in peso rispetto al cucciolo di uomo che, solitamente al compimento del primo anno di vita, triplica il suo peso alla nascita.
Perchè lo consumiamo? Per piacere, il suo colore candido ci rassicura, ci ricorda l’infanzia e lo si beve per avere il calcio fondamentale per le ossa. Ne siete ancora convinti? Cominciamo con analizzare qualche aspetto portato alla luce da varie ricerche scientifiche:
– il consumo di latte e latticini durante l’adolescenza non è associato ad un ridotto rischio di frattura in età avanzata. Uno studio condotto dai ricercatori di Harvard ha invece riscontrato un aumento significativo del rischio di frattura dell’anca in uomini per ogni bicchiere supplementare di latte consumato ogni giorno durante l’adolescenza. I ricercatori hanno analizzato i dati provenienti da due studi di coorte prospettici che includevano 22 anni di follow – up con più di 96.000 persone, tra cui donne in post-menopausa e uomini dai 50 anni in su
– il latte inoltre è associato ad acne, tumori alla prostata, riduzione della qualità dello sperma e infertilità femminile
– essendo un alimento di origine animale contiene colesterolo.

Se non bastasse tutto ciò, c’è il lato etico della questione: scordiamoci delle immagini pubblicitarie di mucche felici che pascolano sui prati verdi in alta montagna col vitellino che di tanto in tanto succhia un goccio di latte dalla mamma. La realtà, nella maggior parte dei casi, è assai diversa.

Un altro spunto di riflessione: a quanti di noi il latte fa male? Non siamo noi “difettosi”, è fisiologico per la maggior parte. Crescendo perdiamo la funzionalità dell’enzima lattasi, che scinde il lattosio (zucchero del latte) in glucosio e galattosio e che, rimanendo intatto nell’intestino, viene utilizzato dalla flora intestinale come substrato per le fermentazioni. Il tutto, per noi, si traduce in meteorismo, crampi, flatulenza, diarrea, e tanti altri sintomi che normalmente non vengono ricondotti a tale intolleranza. Se il nostro corpo ci conduce in una direzione, perché ci ostiniamo a consumarlo?

A chi ha una alimentazione vegetariana consiglio di rivolgersi ad un nutrizionista esperto, perché spesso l’errore comune che si fa è mangiare troppi latticini, con tutti gli effetti negativi di cui abbiamo parlato, primo tra tutti il colesterolo alto.
Se siete pronti al passo vi consiglio una dieta vegana, anche questa elaborata da chi è competente in materia. I vantaggi sono innumerevoli e farete del bene a voi stessi, al pianeta, agli animali e, non in ultimo, ai vostri figli e a quelli che verranno.

© Riproduzione riservata

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Raffaela Durastanti By


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