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LIFESTYLE

Il 2016 è l’Anno Internazionale dei Legumi

 

Il 2016 è stato dichiarato dall’ONU (l’Organizzazione delle Nazioni Unite) Anno Internazionale dei Legumi. La FAO (l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura) li ha definiti: “semi nutrienti per un futuro sostenibile”.

Perchè sono così preziosi?

Con il termine legumi si intendono i semi secchi dei baccelli delle piante della famiglia delle Leguminosae o Fabaceae. Fagioli, piselli, lenticchie, ceci, lupini, arachidi, soia e simili sono tutti dei legumi. Questi alimenti sono ricchi di proteine: ne contengono circa il 20-30% del loro peso. Essendo secchi, si conservano bene e a lungo, con pochi scarti e si producono con una bassa spesa. I legumi sono conosciuti e coltivati da almeno diecimila anni.

Il ricco piatto dei poveri

Nelle famiglie contadine italiane, pasta e fagioli era una ricetta molto comune perché si portava in tavola un piatto unico completo ed economico, ricco delle proteine dei legumi e dei carboidrati della pasta. Negli ultimi decenni il consumo di questi alimenti è diminuito, ma oggi gli esperti di alimentazione e di ambiente concordano nel ridare il giusto valore a questo cibo che costituirà un’importante alternativa, economica ed ecologica, al consumo delle proteine animali.

Al posto della carne

I legumi possono essere alternati alla carne, ma ne sono anche un valido sostituto: contengono circa lo stesso quantitativo di proteine, ma se per produrre un chilogrammo di lenticchie si consumano 50 litri d’acqua, per la stessa quantità di carne di manzo ne occorrono ben 13.000 litri. È dunque indiscutibile il vantaggio che questi alimenti vegetali possono avere nelle zone aride e secche o in un futuro di carenza idrica. Sono inoltre un cibo fondamentale in caso di emergenze alimentari e, dato che non contengono glutine, possono essere consumati anche da chi soffre di celiachia: i legumi sono un alimento prezioso per gli esseri umani, ma anche per molti animali.

I vantaggi della coltivazione

Un secondo grande vantaggio di queste piante riguarda la loro coltivazione. La loro resa per ettaro è due-tre volte superiore rispetto ai cereali, caratteristica utile soprattutto per gli agricoltori che vivono in zone di povertà. I legumi hanno la proprietà di fissare l’azoto nel terreno, grazie alla presenza di batteri azoto-fissatori nelle loro radici, e rendere più ricco il suolo nel quale crescono. A differenza delle altre specie botaniche che necessitano di azoto nel terreno per poter crescere, i legumi sono in grado di produrlo autonomamente, partendo da quello presente in atmosfera. Sono quindi alla base dell’antico processo di coltivazione noto come “rotazione delle colture”. Coltivando per un anno legumi, quel terreno si arricchirà di azoto e nei prossimi anni si potranno coltivare cereali, verdure, ortaggi. Quando queste coltivazioni avranno impoverito nuovamente il terreno, si tornerà a coltivare legumi per arricchirlo.
Questo metodo di coltivazione permette di utilizzare minor quantitativi di concimi chimici, con un risparmio economico ed ecologico e minor immissione nell’aria di gas serra. Grazie a questa loro importante proprietà, i legumi migliorano il suolo anche dal punto di vista della biodiversità degli animali che abitano i primi strati del terreno. Sono anche molto diversi tra loro dal punto di vista genetico e perciò sarà possibile utilizzare questo loro grande potenziale in caso di adeguamento climatico.

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Sabrina Lorenzoni By


1 Commento

  1. […] delle Nazioni Unte che ha eletto il 2016 “anno internazionale dei legumi” (leggi qui il nostro articolo dedicato). I fagioli sono caratterizzati da un elevato contenuto di proteine che […]

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