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PRATO ORNAMENTALE

I lavori del prato per il mese di ottobre

 

Le temperature medie si abbassano ormai repentinamente con la riduzione delle ore di luce e con l’avvicendamento stagionale del clima. Le graminacee microterme, quelle maggiormente esistenti sui nostri prati, mostrano ancora una discreta crescita e quindi una necessità di manutenzione, pur ridotta.

Le fasi determinanti sono quella di 1) protezione da patologie tipiche del periodo umido e 2) spinta vegetativa con gli apporti nutritivi adeguati. Il tutto sempre affiancato da una rasatura costante di qualità.

Le malattie fungine tipiche di questo periodo (ruggine, phytium) sono evidenziate da sintomi di ingiallimento puntiforme di colore giallo tendente al bruno e da sofferenza in particolare sulle nuove semine. Un trattamento fogliare con Iprodione, Propiconazolo o Prochloraz è risolutivo sia in prevenzione sia all’insorgenza dei primi ingiallimenti, mentre la ripresa del colore sarà graduale in funzione delle temperature, in modo particolare quelle notturne che possono drasticamente ridurre la velocità di crescita.

La concimazione autunnale, non sempre programmata dall’utente, è utile al proseguo dell’infittimento e alla preparazione ai freddi invernali. Azoto in forma di rilascio moderato è reperibile con prodotti specifici con lenta cessione da Ureaform nelle diverse disponibilità di mercato, accoppiato a dosi equivalenti di Ossido di Potassio che deve sempre essere considerati al pari, con dosi variabili tra 25 e 35 gr/mq. I prodotti che contengono microelementi o sostenze biostimolanti sono un complemento da tenere sempre in considerazione nella prevenzione di stress sia climatici sia di sfruttamento del manto erboso.

Il taglio, regina tra le operazioni di manutenzione intensiva, andrà ad assecondare la crescita e sarà un forte incentivo al ricaccio di germogli, allo sviluppo di rizomi e in generale al rafforzamento del cotico, generando quell’effetto gradevole di manto uniforme, quanto più pulito da infestanti e di colore intenso. La qualità del taglio richiede 1) frequenza adeguata, 2) attrezzatura funzionale, 3) prato asciutto e raccolta dei residui. Il punto 1, sempre con obbiettivo di qualità, è consigliato essere di almeno 1 taglio settimanale, sino a che la temperatura media giornaliera è superiore a 10 °C.

Il punto 2, tasto dolente di ogni appassionato, indica semplicemente una macchina ben dimensionata (non possiamo condurre su un prato di 1.500 mq un tosaerba da 50 cm di larghezza!) con lame di taglio efficienti (che siano rotative ben affilate o elicoidale ben registrate), una macchina pulita.

Solo in due casi possiamo fare a meno di raccogliere l’erba tagliata: 1) con sistema di taglio Mulching o 2) tagliando il prato con tale frequenza da ottenere residui di taglio di misura non superiore a qualche millimetro. Entrambi questi casi consentono di lasciare l’erba sul prato senza particolari inconvenienti, contribuendo ad arricchire il terreno di sostanza organica ed elementi nutritivi.

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Fabrizio Salto By


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