In questo periodo si parla molto di potature, biodiversità ed economia circolare. Cosa accomuna questi termini apparentemente distanti? Semplice: giardini belli e piante sane e rigogliose!
Per decenni i giardini sono stati trattati alla stregua di insiemi di piante da coltivare, quasi fossero a dimora in un ambiente asettico e artificiale. In realtà, una qualsiasi area verde, anche il più piccolo dei vasi da balcone, è un ecosistema unico e complesso, costituito da piante ornamentali, infestanti (immancabili!), insetti e piccoli animali, oltre a componenti invisibili quali batteri e funghi. Proprio questi ultimi sono particolarmente preziosi per la buona riuscita di qualsiasi progetto verde.
Molti funghi sono patogeni, è vero, causano marciumi delle radici oppure ostacolano, sino a bloccarlo, il flusso linfatico ossia il “sistema circolatorio” che trasporta elementi nutritivi ai vari organi della pianta. Ma ci sono tante specie fungine benefiche che possono essere utilizzate come nostri alleati per migliorare l’ambiente di radicazione dei vegetali. Sono diversi infatti le specie e i ceppi di funghi che possono essere utilizzati come antagonisti di patogeni, anche solo per il fatto di andare ad occupare alcune nicchie ecologiche, per la loro capacità di competere per gli elementi della nutrizione, per lo spazio, per tutto ciò di cui ha bisogno un microorganismo per svilupparsi.
Alcuni funghi sono addirittura in grado di andare a caccia di patogeni e di sconfiggerli, allontanandoli definitivamente dalle piante di nostro interesse.
Non sempre questi paladini del pollice verde sono presenti nel terreno in quantità adeguate e, talvolta, è necessario procedere a veri e propri inoculi. Tuttavia, è davvero improbabile che in un giardino o su un terrazzo non sia presenta qualche ifa o qualche spora di questi benefici microrganismi. Dobbiamo quindi prendercene cura, nella consapevolezza che possono tornare certamente utili e che il loro incessante lavoro ci permetterà di ottenere soddisfazioni.
Qual è il metodo più semplice per stimolare la presenza di questi alleati? Molto semplice: utilizzare al meglio gli scarti di potatura che, in questa stagione, sono particolarmente abbondanti. Rami di qualsiasi dimensione possono essere cippati – ossia sminuzzati – e quindi distribuiti sulla superficie del terreno. Questo trattamento – quasi banale – favorisce la formazione di un microclima ideale sia per l’apparato radicale sia per i funghi benefici, riducendo gli sbalzi di temperatura e umidità che possono comprometterne sviluppo e vitalità. Questa tecnica, ancora poco utilizzata, permette inoltre di apportare sostanza organica al terreno e di restituire buona parte degli elementi nutritivi sottratti dalla crescita dei vegetali.
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