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PRATO ORNAMENTALE

La semina: 10 regole d’oro (seconda parte)

 

6. QUALI CURE POST SEMINA ?

Inizia qui una fase delicata e irreversibile per il seme che si avvia a germinare. La sua condizione ambientale cambia decisamente e ciò che libera la fase ormonale è la presenza di umidità, con temperature idonee e superiori a 10 °C. A questo punto la forte differenza di pressione osmotica tra seme e ambiente permette che il tegumento assorba acqua e la trasferisca all’embrione: tutto ciò che dobbiamo procurare con i lavori svolti è che il seme non sia in presenza di sacche di aria e quindi esso deve aderire al terreno, e questo è lo scopo di una rullatura accurata. Il TopDressing, ovvero ricopertura del terreno con uno spessore da 1 a 3 mm di mix sabbia/terriccio, va ad assicurare questa funzione e a permettere un miglior livellamento con idonea rastrellatura e rifinitura manuale. Infine un occhio agli attacchi fungini tipici delle alte temperature da controllare con trattamenti a base di Tolclofos-metile.

7. COME CONCIMARE ?

Il termine “produttività” esula certamente dal nostro tranquillo prato ornamentale ma se intendiamo spengere la coltura sino all’ottenimento di un manto erboso fitto e robusto esso deve essere costantemente alimentato e seguire un piano di concimazione adeguato ai consumi, alle asportazioni e alle perdite di sostanze nutritive. Abbiamo già eseguito una analisi chimico-fisica che preventivamente ci ha permesso di bilanciare eventuali carenze o anomalie, ed ora dobbiamo assecondare le esigenze di un seme che necessita di spinta attraverso una concimazione a forte presenza di Fosfati solubili e di Azoto prontamente disponibile appena esaurite la riserva interna di glucidi.

8. COME IRRIGARE ?

Mantenere la superficie costantemente umida è la prima norma che garantisce una rapida formazione di nuovo prato. L’acqua deve essere fornita in modo continuativo specie con temperature medio-alte e in presenza di vento, con tempi ridotti perché ora non servono grandi volumi ma mettere l’acqua lì dove serve, per non più di 20 mm., almeno sino a che la radichetta non sia fuoriuscita alla ricerca di nutrienti. Da qui lentamente la frequenza si riduce, da tre irrigazioni quotidiane sino ad una, ed aumenta la dose irrigua con tempi che passano da 3-5 minuti a 8-10, in funzione del clima, della posizione del sito e della tipologia di impianto.

9. COME INIZIARE A TAGLIARE ?

La giovane piantina si sviluppa, raggiunge dopo due settimane i primi cm. di altezza e il prato inizia a coprire il terreno. Abbiamo seminato un miscuglio con più varietà, l’irrigazione è omogenea all’80% e l’emersione delle prime foglie può non risultare omogenea, ma il prato può iniziare ad affrontare il primo taglio, con altezza di taglio da 4 a 5 cm. e con asportazione dei residui. Da qui a 1 mese il prato è sottoposto a tagli settimanali sino ad assumere una condizione di maturità quando tutti i semi sono ben radicati e ogni piantina ha emesso almeno 3 foglie, entra quindi nel piano di manutenzione prestabilito, dove richiede in ogni caso altezza ridotta a 2,5-3,5 mm e tagli frequenti, chiave di volta questa per ottenere risultati soddisfacenti.

10. QUALI ASPETTATIVE ?

Un manto erboso ben inerbito, pulito, omogeneo e fitto è frutto di cure di manutenzione, semplicemente. Il Piano Biotecnico è essenziale per determinare questo successo che fatto di un mix di attenzione, prevenzione, dedizione e ….budget. Comporre questo documento e seguirlo settimana per settimana ci permetterà di non avere sorprese, contenere i costi e dominare le avversità che sono, sia chiaro, una costante da affrontare. Ciò che conta è la consapevolezza di aver operato con competenza e con gli strumenti tecnico-agronomici che oggi sono disponibili ad ogni livello di prestazione richiesta.

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Fabrizio Salto By


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