Una delle evidenze di un substrato poco adatto alle esigenze del prato è la presenza di muschio e di formazioni di alghe. Le troviamo in molte zone dei nostri giardini condizionati da un tipo di terreno “pesante”, di granulometria troppo fine, di consistenza limosa che di conseguenza trattiene l’umidità, sia in forma macroscopica con evidenti ristagni, sia in forma latente.
Il grado di evidenza inizia con la formazione sulla superficie del terreno di una patina nerastra, lucida, vischiosa, che vira verso il verde con l’inizio della attività clorofilliana al formarsi dei primi gameti cellulari, indipendenti dal punto di vista nutrizionale. Da qui la formazione di Briofite, comunemente chiamate muschio, che entrano in forte competizione con il prato, senza peraltro essere piante aggressive come possono ritenersi le erbe infestanti. I muschi rappresentano dei veri e propri agenti di degrado e di decadimento progressivo del tappeto erboso, soprattutto negli impianti di pregio. Si manifestano con strutture fibrose intimamente intrecciate nella struttura del prato, formano una specie di tappetino sopra il manto erboso con formazione di croste nerastre o di mucillaggini; non danneggiano direttamente le specie del prato, ma ne deteriorano l’aspetto complessivo e in certi casi possono portare ad un soffocamento parziale dell’erba. Non sono forse le uniche anomalie del nostro prato, che a questo stadio presenta già condizioni di debolezza, densità limitata, colore chiaro, tendenza allo strappo. E la manutenzione, riconosciamolo, non è stata attenta a prevenire le irregolarità dell’ambiente circostante. La concimazione è stata fatta secondo un piano studiato con fertilizzanti di qualità, o ha avuto solo occasionali interventi ? Diciamolo, una analisi del terreno non l’abbiamo mai fatta, ma un occhio attento e due dita che afferrano una zolletta ci mostrano un terreno troppo fine, dove l’ossigeno destinato alle radici è non lo si può immaginare. Sì, le radici respirano in quanto vivono, liberano gas per osmosi e per scambio cationico assorbono i nutrienti, che viaggiano appunto nella porosità contenuta nel substrato. La porosità, appunto, ben disponibile nei terreni “leggeri”, contenenti sabbia in percentuale almeno del 70%, e non compattati da traffico di vario genere
Semplicemente, le condizioni favorevoli al muschio sono avverse al tappeto erboso, vediamo quali:
Questo è il decalogo che ci indica i metodi di miglioramento e di rimozione delle anomalie che hanno potato alla formazione di muschio:
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