Molti studi scientifici stanno correlando il sonno al peso. Sembra infatti evidente che dormire poco porti inevitabilmente ad un aumento di peso corporeo.
Uno studio effettuato dall’università di San Francisco su più di 18.000 adulti afferma che le persone che dormono 5 ore a notte (o anche meno) consumano più bevande zuccherine come soda ed energy drinks.1,2 Non è ancora chiaro se è il consumo di bevande zuccherine a far dormir meno o la privazione del sonno a far cercare più zuccheri e caffeina (sostanze notoriamente presenti nelle bevande citate sopra). L’unica cosa chiara è che la correlazione c’è ed è forte; la mancanza di sonno e le bevande zuccherine si rafforzano a vicenda creando un circolo vizioso dal quale è difficile uscire. Minor tempo si passa a dormire, maggiore è la preferenza verso cibi ricchi di grassi e zuccheri e quindi del famoso “junk food”. Nello specifico, lo studio californiano evidenzia che chi dorme fino a 5 ore consuma un 20% in più di bevande zuccherate rispetto a chi dorme circa 7-8 ore a notte; la percentuale scende ad 11% per chi dorme 6 ore.
Il minor sonno porterebbe all’inibizione di regioni cerebrali coinvolte nei giudizi complessi e alla contemporanea stimolazione di zone utilizzate per gestire i desideri. L’appagamento lo ricercheremo ovviamente in cibi ricchi di calorie vuote, non certo in verdure e cereali integrali.
È doveroso ricordare che col termine bevande zuccherate non si intende solo Coca Cola & co., ma anche succhi di frutta, tè, energy drinks e sport drinks: praticamente tutte le bevande con zuccheri aggiunti.
L’argomento si fa particolarmente interessante se pensiamo che i bambini e i ragazzi di oggi sono tra i consumatori più accaniti di queste bevande. Sempre più spesso si trovano sulle tavole a pranzo e a cena, al posto dell’acqua, e sono gli invitati numero uno alle varie festicciole. Inoltre sono davvero pochi i bambini e i ragazzi che hanno l’abitudine di andare a letto presto la sera, determinando una drastica diminuzione delle ore di sonno.
Accoppiata NON vincente, direi, e molti studi lo confermano.
Uno studio pubblicato nel 20104 afferma, senza mezzi termini, che un sonno ridotto aumenta il rischio obesità negli adolescenti. Anche la variabilità delle ore di sonno è determinante per il consumo di cibo. Uno studio recentissimo, del 20153, evidenzia come essa sia correlata ad un aumento dell’introito calorico: mantenere una regolarità potrebbe invece diminuire il rischio obesità. Non pensiamo che sia un fenomeno tipicamente americano. La globalizzazione ci rende tutti uguali, anche nelle cattive abitudini, purtroppo. I dati ufficiali del progetto “OKKIO ALLA SALUTE” del 2014 (un sistema di sorveglianza nazionale che costituisce una solida fonte di dati epidemiologici sugli stili di vita dei bambini della scuola primaria) raccontano che 1 bambino su 5 è in sovrappeso e 1 su 10 è obeso.
Dobbiamo spezzare questo circolo vizioso che sta divenendo troppo comune e sembra che una buona igiene del sonno possa darci una mano.
Evitiamo queste bevande piene di zuccheri aggiunti, coloranti e conservanti correlati inoltre ad irritabilità, iperattività, insonnia e stati ansiosi. Quando ci sediamo a tavola pensiamo che ad ogni pasto poniamo le basi per un sonno che deve essere più appagante possibile. Un ruolo importantissimo lo riveste il magnesio: questo elemento sembra regolarizzare i ritmi circadiani ed è quindi importantissimo per il nostro riposo. Gli alimenti che ne contengono di più sono le mandorle, le noci, il pistacchio, i legumi, gli spinaci, le zucchine, ecc. Per il corretto consumo delle frutta secca vi rimando ad un mio articolo.
Detto questo, e visto il periodo particolare dell’anno non provate ad andare ad un pranzo senza aver dormito almeno 8 ore. Siete avvertiti!
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